Scritture in transito tra letteratura e cinema: Stanze Mondo

STANZE MONDO

Il seminario, “Scritture in transito tra letteratura e cinema”, guidato da Silvia Acocella (Letteratura italiana contemporanea) con il
supporto di Ludovico Brancaccio (montatore) e la collaborazione di Francesco Amoruso, Gianluca Della Corte, Marianna Lucia Di Lucia e Andrea Panico raggiungerà la dodicesima stanza. Troverà un cumulo apparentemente inutilizzabile di tracce umane, raccolte con il metodo invincibile di Wall-e. Dalla sua tana che resiste allo svuotamento passeremo tra le multiformi stanze-mondo abitate dal cinema visionario di Kubrick, Lynch, Greenway, fino ai piani-sequenza claustrofobici di Iñárritu. Sarà nell’unico fuoricampo della sua esistenza che Birdman si salverà, retto da uno sguardo azzurro sulla soglia di una finestra. Un suono circolerà sempre nella dodicesima stanza, anche al di là delle parole: quello che Carver chiama «il rumore umano», quel battito del cuore che Serafino non dovrebbe ascoltare, per restare operatore impassibile. E, invece, il suo «silenzio di cosa» diventerà il più vasto spazio di «ospitalità» per tutte le vite invisibili, rimaste prive di stanze. Solo fantasmi, due dozzine, popolano la stanza «lunga e stretta come un corridoio» di Enoch, in Winesburg, Ohio. La sua solitudine è la stessa che fa incurvare la vita minore e dimenticata di Stoner, sino alla sua ultima stanza e al brillare della pagina di un libro che cade nel silenzio. L’interno impenetrabile della stanza di Stoner è il riflesso in ombra dello spazio sconfinato delle terre selvagge di Into the Wilde, contemplato tra le pareti tutte finestre del Magic Bus. La soglia sottile della finestra, affiorata in ognuna delle dodici stanze, rende confinante l’interno con l’esterno, il vedere con l’essere visti, tracciando, nel suo riquadro, l’estremo punto abitabile dal cuore umano, dove gli occhi tendono a sporgersi e sollevarsi desideranti verso l’alto. Alla fine di questo nostro lungo cammino, ritorneremo nella prima stanza, che solo in questa dodicesima vedremo fino in fondo (Blavatsky), per sollevare il nostro sguardo verso un lucernario familiare e voltarci a salutare chi sempre è restato.

Giovedì 31 maggio 2018 – AULA PIOVANI (ore 13-15)
Il seminario corrisponde a 4CFU ed è aperto a tutti