L’infinito finto e le cosmologie di carta

Giovedì 10 aprile (15,30-17,30), aula Piovani

Il seminario Scritture in transito, aperto a tutti e guidato da Silvia Acocella, con i coordinatori dei Laboratori permanenti, resterà nei confini della pagina scritta, attraversando gli universi racchiusi nella sezione aurea dei libri. Partendo dai granelli di una clessidra raccoglieremo a più voci, sulle note di Leaves love e di The color of the wind di Akeeller, i frantumi di asteroidi nei cieli stellati di Erri De Luca. Con la musica segreta dei Pitagorici, Gabriele De Nardo congiungerà il Somnium Scipionis all’armonia cosmica di Dante e alla volta celeste della Cappella degli Scrovegni di Giotto. Alfredo Vitagliano ci condurrà dagli «infiniti soli» di Bruno del suo universo senza centro alle metafore di Galileo che sollevano la Terra nella danza delle stelle. Uno stesso valzer accorderà il vorticoso del Gattopardo alla rotazione armonica di sei pianeti nella Chioma di Berenice, mentre una ragnatela cosmica coinciderà con il lungo filo astrale delle visioni di Arturo, nel suo universo-isola. Le costellazioni si riveleranno come un filo d’oro del Kintsugi, riparo di un cielo infranto. Serena Bruno seguirà questo filo, portandoci alle stelle del Piccolo principe, seguendo la traccia luminosa di uno scotch, dalle pagine di carta del libro allo stop motion del film di Osborne.

Per Il respiro dei giganti, Lorenzo Campese racconterà e canterà Bowie, fino all’estremità vertiginosa del suo Blackstar.