La costellazione degli orologi, seminario del ciclo Scritture in transito.

aula Piovani, giovedì 3 aprile (15,30-17,30)

Il seminario Scritture in transito, aperto a tutti e guidato da Silvia Acocella, con i coordinatori dei Laboratori permanenti, traccerà la costellazione di tutti gli strumenti di misurazione della caducità umana.

Dello scarto tra tempo siderale e tempo solare, gli orologi astronomici tentarono una sutura, facendo ruotare intorno alle ore una mappa stellare. Sotto quello di Praga, un uomo farà degli orologi un guscio ticchettante, in cui sospendere per sempre la sua attesa per la migliore offerta mai ricevuta: un «ti amo», al centro di una rete di inganni. Passando per meridiane e orologi ad acqua, vedremo spuntare alle spalle di Melencolia I di Dürer una clessidra, che seguiremo nella traccia di polvere di Jünger, fino alla morte del Gattopardo, sdraiato sull’aridità ondulante dell’«eternità degli uomini». Nell’Isola del giorno prima, Gabriele De Nardo osserverà le stelle con Roberto de la Grive, dimostrandoci che quel che conta è l’oscillazione. Dalla pendola sterniana alla Conferenza Internazionale sul Tempo, vedremo il tempo in terra avvolgersi a spirale, scomporsi, stringersi in guerra sui battiti del polso, infine disperdersi metafisicamente.

Dèsirèe Grosso Ciponte, attraversando gli orologi nell’arte visiva novecentesca, da Dalì all’ipercontemporaneo, ci mostrerà una vasta carrellata sul tempo, da sfiorare in punta di dita. L’astrofisico Barbour, decretata la fine del tempo, ha lasciato alle narrazioni umane il paradosso delle capsule temporali, dove il c’era una volta può essere abitato all’infinito, come nei film di Sergio Leone. Il passaggio di mano in mano di un orologio diventerà la scelta di Noodles di restare dentro la trama della sua storia, facendone un firmamento di memorie.

Per Il respiro dei giganti, gli Ascapece racconteranno la costellazione dei personaggi della sceneggiata napoletana, compagna delle traversate oltreoceaniche dei migranti, un ignoto dove solo le stelle restavano familiari.