Il corso Magistrale

Psicologia

Descrizione

Il corso di Laurea Magistrale in Psicologia (P25), coerentemente con le indicazioni introdotte dal DM 270/04, è finalizzato alla formazione di uno psicologo in possesso di solide conoscenze e delle abilità  di contestualizzarle nei diversi ambiti applicativi che lo standard di certificazione EuroPsy (www.inpa-europsy.it) definisce necessarie per l’accesso alla professione di psicologo (dopo il completamento di un anno di tirocinio post lauream supervisionato e previo superamento dell’esame di stato). Il laureato potrà inoltre accedere ai master universitari di secondo livello, al dottorato di ricerca e (superato l’esame di stato) alle scuole di specializzazione di area psicologica che abilitano all’esercizio della psicoterapia.

Il corso intende sviluppare conoscenze teoriche, competenze metodologiche e tecniche volte a obiettivi di ricerca, diagnosi e valutazione, prevenzione, promozione della salute e del benessere, inclusione, sviluppo e cura. A tal fine, il percorso formativo è organizzato in un corpus unico di attività didattiche che raccordano due curricula:

(a) Psicologia clinica e di comunità
(b) Psicologia dei processi di sviluppo e di apprendimento

Requisiti per l’accesso:
– Laurea o di Diploma Universitario di durata triennale ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo;
– aver acquisito, almeno 88 crediti formativi in settori disciplinari di Psicologia (M-PSI) tra cui minimo 6 CFU in almeno 6 dei seguenti settori scientifico disciplinari: M-PSI/01 – M-PSI/02 – M-PSI/03 – M-PSI/04 – M-PSI/05 – M-PSI/06 – M-PSI/07 – M-PSI/08;
– dimostrare una competenza certificata della lingua inglese di livello almeno B1 (CEFR), con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Non è più previsto un test d’ingresso selettivo

Psicologi clinici e psicoterapeuti
funzione in un contesto di lavoro:
Previo praticantato, superamento dell’esame di stato e iscrizione all’albo professionale degli psicologi, i laureati possono svolgere le professioni (secondo la nuova classificazione delle professioni CP2011, adottata dal 2011 dall’ISTAT) di Psicologo clinico e psicoterapeuta (2.5.3.3.1) e di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni (2.5.3.3.3).
Le professioni comprese in queste unità studiano i processi mentali e i comportamenti di individui e di gruppi; diagnosticano e trattano disabilità cognitive, problemi e disordini mentali, comportamentali ed emotivi.
Occorre precisare che per svolgere l’attività di Psicoterapeuta lo Psicologo deve conseguire la specializzazione prevista dall’Art. 3 della Legge 56/1989.
competenze associate alla funzione:
Il laureato deve possedere competenze che lo mettano in grado di orientare la relazione clinica con individui, famiglie, gruppi e comunità verso obiettivi diagnostici, di cura, di prevenzione e di promozione della salute. In particolare, sono necessarie competenze che attengono alla costruzione e gestione della relazione tra lo psicologo e la sua utenza, competenze diagnostiche, competenze in ambito di intervento quali conduzione di colloqui, metodologie di consulenza professionale e di counseling individuale e di gruppo, analisi della domanda, conduzione di gruppi, competenze psicosociali di analisi dei processi culturali e istituzionali.
sbocchi professionali:
La Legge 56/1989, istitutiva dell’Ordinamento Professionale della professione dello Psicologo, prevede che possano accedere alla professione i Laureati in Psicologia successivamente all’aver sostenuto un esame di stato appositamente regolamentato.
La medesima Legge, all’art. 1, sancisce che la professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Entro tale quadro normativo, laureati in Psicologia potranno esercitare la professione di psicologo, di psicologo clinico e, dopo opportuna specializzazione post laurea magistrale/specialistica, di psicoterapeuta.
I laureati potranno esercitare funzione di elevata responsabilità, di dirigenza e gestione, nelle organizzazioni, negli organismi del terzo settore e nei servizi sociali e sanitari diretti alla persona, ai gruppi ed alle comunità. Potranno inoltre svolgere, previa iscrizione all’Albo professionale, attività libero professionale in campo clinico, dello sviluppo e nella consulenza ad enti pubblici e privati.
Psicologi dello sviluppo e dell’educazione / Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
funzione in un contesto di lavoro:
Previo praticantato, superamento dell’esame di stato e iscrizione all’albo professionale, possono svolgere le professioni (secondo la nuova classificazione delle professioni CP2011, adottata dal 2011 dall’ISTAT) di Psicologo dello sviluppo e dell’educazione (2.5.3.3.2) e di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni (2.5.3.3.3).
Il percorso formativo fornisce conoscenze avanzate sui meccanismi e i processi del cambiamento evolutivo nell’ambito nelle abilità cognitive, linguistiche e socio-emotive, con particolare riguardo ai fattori e alle condizioni che possono favorire o ostacolare una piena realizzazione del potenziale di sviluppo individuale.
competenze associate alla funzione:
Il percorso formativo si propone, nello specifico, di focalizzare e approfondire le interconnessioni tra la comprensione dei processi di sviluppo, l’identificazione delle aree di potenziamento/supporto/promozione dello sviluppo e la gestione delle attività di intervento. In particolare il laureato dovrà acquisire le seguenti competenze: capacità di lettura, interpretazione e valutazione dello sviluppo individuale (in termini psico-fisiologici e psico-sociali) mediante la raccolta, gestione e interpretazione delle informazioni provenienti dall’applicazione di strumenti di valutazione, anche al fine di individuare precocemente indicatori di sviluppo atipico, di rischio psico-sociale, di disagio psicologico; capacità di ideazione, progettazione e attuazione di interventi di prevenzione e promozione, volti a facilitare i processi di sviluppo, a sostenere lo sviluppo ottimale e delle risorse e potenzialità individuali, a rimuovere gli ostacoli allo sviluppo, coniugando l’attenzione per l’individuo con la correttezza metodologica e la valutazione dell’efficacia degli interventi (es. interventi di orientamento scolastico/professionale e/o consulenza formativa, sviluppo di buone pratiche educative, applicazione di tecnologie educative a supporto dei processi di apprendimento, sostegno allo sviluppo identitario ottimale individuale; ideazione, progettazione, realizzazione e valutazione di interventi di consulenza e orientamento che, da un lato, favoriscano l’adattamento sociale di bambini/adolescenti/giovani adulti e, dall’altro, prevengano fenomeni di discriminazione/segregazione/esclusione sociale.
sbocchi professionali:
La Legge 56/1989, istitutiva dell’Ordinamento Professionale della professione dello Psicologo, prevede che possano accedere alla professione i Laureati in Psicologia successivamente all’aver sostenuto un esame di stato appositamente regolamentato.
La medesima Legge, all’art. 1, sancisce che la professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Entro tale quadro normativo, laureati in Psicologia potranno esercitare la professione di psicologo, di psicologo dello Sviluppo e dell’Educazione e, dopo opportuna specializzazione post laurea magistrale/specialistica, di psicoterapeuta. I laureati potranno esercitare funzione di elevata responsabilità, di dirigenza e gestione, nelle organizzazioni, negli organismi del terzo settore e nei servizi sociali e sanitari diretti alla persona, ai gruppi ed alle comunità. Potranno, inoltre, operare come consulenti di orientamento e come formatori esperti delle problematiche psicologiche e psicodinamiche che contemplano altre aree professionali, in particolare per le categorie professionali sociali, connesse alla relazione educativa.