Il Corso di Studi Magistrale abilitante in Psicologia Clinica e degli Interventi nei contesti Sociali e dello Sviluppo (D31) intende formare un profilo professionale di Psicologo, abilitato all’esercizio della professione, in grado di intervenire nella varietà di contesti in cui si sviluppa una domanda di competenza psicologica.
Il Corso prevede insegnamenti che si articolano in lezioni ed esercitazioni, lo svolgimento di un Tirocinio Pratico-Valutativo (TPV) che si articola in attività formative professionalizzanti svolte sia presso qualificati enti esterni convenzionati con l’università, sia internamente al Corso di Studio.
L’impostazione culturale e didattica del Corso di Studi Magistrale mira a sviluppare nello studente una competenza psicologica in grado di considerare l’interfaccia tra i processi psichici, i sistemi relazionali ed il contesto sociale e a fornire, dunque, conoscenze teoriche, competenze metodologiche e abilità tecniche che permettano un uso consapevole e competente della relazione tra committenza, psicologo e utenza, nei processi di valutazione e diagnosi, così come nella progettazione di interventi di consultazione, prevenzione, riabilitazione, promozione della salute e del benessere. Nel rispetto di questa filosofia il corso di articola in 4 curricula:
Requisiti per l’accesso:
– Laurea o di Diploma Universitario di durata triennale ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo;
– aver acquisito, almeno 88 crediti formativi in settori disciplinari di Psicologia (M-PSI) tra cui minimo
6 CFU in almeno 6 dei seguenti settori scientifico disciplinari: M-PSI/01 – M-PSI/02 – M-PSI/03 – M-PSI/04 – M-PSI/05 – M-PSI/06 – M-PSI/07 – M-PSI/08;
– aver acquisito 10 CFU di Tirocinio Pratico-Valutativo (TPV) (in caso di necessità di recupero di parte o della totalità dei 10 CFU da acquisire durante la laurea triennale verranno proposte attività di recupero con valenza di TPV in aggiunta ai 120 CFU della laurea magistrale abilitante).
– dimostrare una competenza certificata della lingua inglese di livello almeno B2 (CEFR), con riferimento anche ai lessici disciplinari. All’atto dell’immatricolazione gli studenti devono essere in possesso di certificazione di livello B2. In assenza di certificazione, la conoscenza della lingua Inglese a livello B2 sarà valutata (attraverso il
placement test) dal CLA (Centro Linguistico di Ateneo)
Il Corso di Studi Magistrale abilitante in Psicologia Clinica e degli Interventi nei contesti Sociali e dello Sviluppo (LM-51), coerentemente con le indicazioni introdotte dal D.M. del 16 marzo 2007 e successivamente integrati dalla legge 08 novembre 2021, n. 163, recante “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” e dai Decreti Interministeriali n° 567 del 20.06.2022 e n° 654 del 05.07.2022 è finalizzato alla formazione di uno Psicologo abilitato all’esercizio della professione.
L’impostazione culturale e didattica del Corso di Studi mira a sviluppare nello studente una competenza psicologica in grado di considerare l’interfaccia tra i processi psichici, i sistemi relazionali ed il contesto sociale e a fornire, dunque, conoscenze teoriche, competenze metodologiche e abilità tecniche che permettano un uso consapevole e competente della relazione tra committenza, psicologo e utenza, nei processi di valutazione e diagnosi, così come nella progettazione di interventi di consultazione, prevenzione, riabilitazione, promozione della salute e del benessere.
Il Piano degli Studi si articola per tutti gli studenti in quattro principali aree di apprendimento connesse ai quattro ambiti disciplinari della psicologia che contribuiscono a formare la professionalità̀ dello Psicologo declinate sia in ragione dei saperi disciplinari, che nei metodi e nelle tecniche necessarie per l’implementazione dell’intervento psicologico clinico. Nel rispetto di questa filosofia generale, lo studente, alla fine del primo anno, è invitato a scegliere, in ragione delle proprie vocazioni ed interessi, uno tra quattro curricula che articolano l’offerta formativa nei termini di un approfondimento e declinazione contestuale delle metodologie e tecniche dell’intervento psicologico.
Nel curriculum 1, (CU1) denominato “Contesti clinici e della salute” particolare attenzione è riservata all’interpretazione delle problematiche psicologiche e del bisogno di salute di individui, famiglie, gruppi e istituzioni nell’ ambito di contesti clinici e di salute, sanitari, anche ospedalieri e delle cure primarie. Il curriculum forma alla progettazione e realizzazione di interventi di promozione della salute psicologica, nello sviluppo di metodi e tecniche per la prevenzione e la cura del disagio psichico e delle condizioni di psicopatologia.
Nel curriculum 2, (CU2) denominato “Valutazione e intervento nei contesti educativi e formativi nel ciclo di vita” l’obiettivo formativo specifico è quello di fornire allo studente strumenti teorico-pratici per operare nell’ambito dei contesti della educazione e della formazione, che in una accezione ampia riguardano in primis il contesto scolastico ma anche la famiglia, le comunità per minori, nonché associazioni e istituzioni rivolte a promuovere il benessere nel corso dei cambiamenti che accompagnano gli individui nel corso del ciclo di vita. Lo studente avrà la possibilità di familiarizzare con argomenti diversi che esemplifichino le molteplici competenze richieste per lavorare nell’ambito. Gli insegnamenti del curriculum verteranno sui seguenti temi: meccanismi cognitivi implicati nei processi di apprendimento, la memoria, il rapporto tra apprendimento e tecnologia, la vita nelle classi con particolare riferimento alle nozioni di clima scolastico e inclusione, traiettorie di sviluppo tipico e atipico, il disagio giovanile, condotte devianti in infanzia e in adolescenza, il rapporto scuola-territorio, le scelte di vita e vocazionali, la gestione del cambiamento nel corso del ciclo di vita. Particolare attenzione verrà data alla traslazione dei principi teorici in modelli di intervento e alla valutazione di efficacia degli interventi stessi.
Nel curriculum 3, (CU3) denominato “Interventi per le istituzioni, le comunità e il lavoro” particolare attenzione è riservata alle crescenti sfide sociali e al loro impatto sulla salute delle istituzioni, delle organizzazioni e delle comunità sia reali che virtuali. Il curriculum fornisce una formazione volta all’acquisizione delle competenze professionali indispensabili per l’intervento psicologico inteso come presidio di promozione della salute e della cura nei contesti lavorativi e territoriali: comunità locali, organizzazioni, scuole, aziende sanitarie, terzo settore e specifiche istituzioni. Il percorso proposto si pone l’obiettivo di formare uno psicologo che si muova agilmente
tra la dimensione individuale e sociale, in modo da promuovere salute e benessere in contesti differenti, essendo capace di cogliere i bisogni e le risorse del singolo e del gruppo, utilizzando metodologie di intervento e metodi appropriati e integrati nei diversi contesti. Gli studenti acquisiranno competenze specifiche per l’analisi, l’intervento e la valutazione delle dinamiche di gruppo, delle organizzazioni e delle comunità reali e virtuali all’interno di sistemi e sottosistemi sociali e istituzionali; approfondiranno i processi comunicativi, le dinamiche psico-sociali complesse di team-working, decision making e gestione e definizione di obiettivi organizzativi, e le principali dimensioni dell’Human Resource Management. Acquisiranno inoltre, competenze relative agli elementi di teoria della tecnica che guidano la costruzione e la conduzione di un colloquio clinico psicodinamico individuale e di gruppo in specifici ambiti istituzionali, nonché capacità di implementazione di piani di benessere attraverso la pianificazione di interventi e la costruzione di ambienti formativi che si avvarranno delle nuove tecnologie.
Nel curriculum 4, (CU4) denominato “Valutazione e intervento tra psicologia dinamica e neuroscienze clinico-sperimentali” l’obiettivo formativo specifico è quello di fornire metodologie per la diagnosi e la valutazione
psicodinamica dei disturbi psichici a fini preventivi, terapeutici, formativi e riabilitativi che siano evidence based (ossia basate su metodi rigorosi e avanzati di assessment per la verifica empirica della loro validità ed efficacia) e strettamente connesse al fruttuoso orizzonte aperto dalle neuroscienze contemporanee.
Il Percorso di studi prevede, inoltre, lo svolgimento di Attività di Tirocinio Pratico-Valutativo (TPV) consistente in attività pratiche contestualizzate e supervisionate, che prevedono l’osservazione diretta e l’esecuzione di attività finalizzate a un apprendimento situato e allo sviluppo delle competenze e delle abilità procedurali e relazionali fondamentali per l’esercizio dell’attività professionale. I contesti di tirocinio potranno essere scelti dallo studente anche in ragione dei propri interessi e in modo coerente con gli obiettivi formativi del curriculum.
Psicologi clinici e psicoterapeuti
funzione in un contesto di lavoro:
Il corso di laurea magistrale abilitante forma la figura dello Psicologo. Nello specifico, i laureati nel corso di laurea magistrale abilitante in Psicologia Clinica e dell’Intervento nei contesti Sociali e dello Sviluppo (LM-51) potranno svolgere la propria attività lavorativa, come liberi professionisti o con rapporto di dipendenza, nei diversi ambiti di intervento professionale cui fa riferimento la Classe di laurea. In accordo con le indicazioni introdotte dal D.M. del 16 Marzo 2007 e successivamente integrati dalla legge 8 novembre 2021, n. 163, recante “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” e dai Decreti Interministeriali 567 del 20.06.2022 e 654 del 05.07.2022, i laureati risulteranno direttamente qualificati come psicologi abilitati all’esercizio della professione.
Potranno, pertanto, esercitare funzioni di elevata responsabilità in attività di ricerca, di didattica, di intervento, di consulenza nei servizi diretti alla persona, ai gruppi, alle comunità, nelle organizzazioni, nonché presso enti e istituzioni pubbliche, private e di terzo settore. Lo psicologo abilitato svolgerà la sua attività in strutture pubbliche e private come dipendente, consulente o libero professionista, in ambito sanitario, socioassistenziale, educativo, organizzativo. Nello specifico, i laureati possono svolgere le professioni (secondo la classificazione delle professioni CP2011, adottata dal 2011 dall’ISTAT) di Psicologo clinico e psicoterapeuta (2.5.3.3.1), Psicologo
dello sviluppo e dell’educazione (2.5.3.3.2) e di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni (2.5.3.3.3).
Occorre precisare che per svolgere, invece, l’attività di Psicoterapeuta lo Psicologo deve conseguire la specializzazione prevista dall’Art. 3 della Legge 56/1989 e dall’art. 5 del DM 50/2019.
competenze associate alla funzione:
Il laureato deve possedere competenze che lo mettano in grado di orientare la relazione clinica con individui, famiglie, gruppi e comunità verso obiettivi diagnostici, di cura, di prevenzione e di promozione della salute. In particolare, sono necessarie competenze che attengono alla costruzione e gestione della relazione tra lo psicologo e la sua utenza, competenze diagnostiche, competenze in ambito di intervento quali conduzione di colloqui, metodologie di consulenza professionale e di counseling individuale e di gruppo, analisi della domanda, conduzione di gruppi, competenze psicosociali di analisi dei processi culturali e istituzionali. I curricula 1 e 4 risultano particolarmente congruenti con la formazione in ambito clinico e diagnostico.
sbocchi professionali:
La Legge 56/1989, istitutiva dell’Ordinamento Professionale della professione dello Psicologo, prevede che possano accedere alla professione i Laureati in Psicologia successivamente all’aver sostenuto un esame di stato appositamente regolamentato.
La medesima Legge, all’art. 1, sancisce che la professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Entro tale quadro normativo, laureati in Psicologia potranno esercitare la professione di psicologo, di psicologo clinico e, dopo opportuna specializzazione post laurea magistrale/specialistica, di psicoterapeuta.
I laureati potranno esercitare funzione di elevata responsabilità, di dirigenza e gestione, nelle organizzazioni, negli organismi del terzo settore e nei servizi sociali e sanitari diretti alla persona, ai gruppi ed alle comunità. Potranno inoltre svolgere, previa iscrizione all’Albo professionale, attività libero professionale in campo clinico, dello sviluppo e nella consulenza ad enti pubblici e privati.
Psicologi dello sviluppo e dell’educazione / Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
funzione in un contesto di lavoro:
Previo praticantato, superamento dell’esame di stato e iscrizione all’albo professionale, possono svolgere le professioni (secondo la nuova classificazione delle professioni CP2011, adottata dal 2011 dall’ISTAT) di Psicologo dello sviluppo e dell’educazione (2.5.3.3.2) e di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni (2.5.3.3.3).
Il percorso formativo fornisce conoscenze avanzate sui meccanismi e i processi del cambiamento evolutivo nell’ambito nelle abilità cognitive, linguistiche e socio-emotive, con particolare riguardo ai fattori e alle condizioni che possono favorire o ostacolare una piena realizzazione del potenziale di sviluppo individuale.
competenze associate alla funzione:
Il percorso formativo si propone, nello specifico, di focalizzare e approfondire le interconnessioni tra la comprensione dei processi di sviluppo, l’identificazione delle aree di potenziamento/supporto/promozione dello sviluppo e la gestione delle attività di intervento. In particolare il laureato dovrà acquisire le seguenti competenze: capacità di lettura, interpretazione e valutazione dello sviluppo individuale (in termini psico-fisiologici e psico-sociali) mediante la raccolta, gestione e interpretazione delle informazioni provenienti dall’applicazione di strumenti di valutazione, anche al fine di individuare precocemente indicatori di sviluppo atipico, di rischio psico-sociale, di disagio psicologico; capacità di ideazione, progettazione e attuazione di interventi di prevenzione e promozione, volti a facilitare i processi di sviluppo, a sostenere lo sviluppo ottimale e delle risorse e potenzialità individuali, a rimuovere gli ostacoli allo sviluppo, coniugando l’attenzione per l’individuo con la correttezza metodologica e la valutazione dell’efficacia degli interventi (es. interventi di orientamento scolastico/professionale e/o consulenza formativa, sviluppo di buone pratiche educative, applicazione di tecnologie educative a supporto dei processi di apprendimento, sostegno allo sviluppo identitario ottimale individuale; ideazione, progettazione, realizzazione e valutazione di interventi di consulenza e orientamento che, da un lato, favoriscano l’adattamento sociale di bambini/adolescenti/giovani adulti e, dall’altro, prevengano fenomeni di discriminazione/segregazione/esclusione sociale.
sbocchi professionali:
La Legge 56/1989, istitutiva dell’Ordinamento Professionale della professione dello Psicologo, prevede che possano accedere alla professione i Laureati in Psicologia successivamente all’aver sostenuto un esame di stato appositamente regolamentato.
La medesima Legge, all’art. 1, sancisce che la professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Entro tale quadro normativo, laureati in Psicologia potranno esercitare la professione di psicologo, di psicologo dello Sviluppo e dell’Educazione e, dopo opportuna specializzazione post laurea magistrale/specialistica, di psicoterapeuta. I laureati potranno esercitare funzione di elevata responsabilità, di dirigenza e gestione, nelle organizzazioni, negli organismi del terzo settore e nei servizi sociali e sanitari diretti alla persona, ai gruppi ed alle comunità. Potranno, inoltre, operare come consulenti di orientamento e come formatori esperti delle problematiche psicologiche e psicodinamiche che contemplano altre aree professionali, in particolare per le categorie professionali sociali, connesse alla relazione educativa.