Segni di coabitazioni negli spazi urbani dell’Oriente Romano (I-VI sec. d.C.). Convegno Internazionale

Segni di coabitazioni negli spazi urbani dell’Oriente Romano (I-VI sec. d.C.) è il tema del Convegno Internazionale che si terrà a Napoli nei giorni 22-23 Gennaio 2015. Il convegno, organizzato da L. Arcari e Raffaella Pierobon Benoit, con la collaborazione di M. Amodio, nel quadro delle attività del Firb 2012, Futuro in Ricerca 2012 “La percezione dello spazio e del tempo nella trasmissione di identità collettive. Polarizzazioni e/o coabitazioni religiose nel mondo antico (I-VI sec. d.C.)” si propone di approfondire una serie di elementi culturali da cui si evincono casi di interazione tra gruppi contigui che condividono spazi concreti e simbolici nel più ampio contesto del cosiddetto Oriente romano (Asia Minore, Siria, Palestina, Persia, ecc.).
Sulla base di un approccio metodologico in cui a essere valorizzata è proprio l’idea dei gruppi religiosi come loci di coabitazione tra vicini, senza enfatizzare troppo confini ideologici e/o teologici (ad esempio, il ritenere i Giudei, i Pagani e/o i Cristiani come entità isolate), si privilegerà l’indagine sui prodotti culturali che provengono da queste coabitazioni, testi letterari, in primis, ma anche epigrafi, papiri, immagini, monumenti e materiali, così come scuole, luoghi di incontro, spazi pubblici e religiosi. Si porterà inoltre l’attenzione ai fenomeni di rinegoziazione identitaria, in cui l’alterum viene costruito come polo del conflitto soprattutto al fine di definire la propria identità gruppale.
Il convegno si concentrerà quindi sui fenomeni di costruzione dei conflitti intesi come strumenti di autodefinizione intra-gruppale e non come specchio di scontri sociali reali che pure sono documentati nelle fonti. Si analizzeranno quindi le tracce materiali delle identità collettive nell’Oriente romano e un importante apporto alla ricerca potrà derivare dall’indagine sulla collocazione di specifici gruppi nello spazio e, soprattutto, su particolari modalità di appropriazione degli spazi urbani, sugli eventuali processi di distinzione dovuti alla presenza di edifici peculiari (“cristianizzazzione” dello spazio con chiese o altro, oppure la presenza di sinagoghe o la presenza e/o rifunzionalizzazione di santuari ‘pagani’) o su possibili elementi di distinzione o separazione degli spazi funerari (aree riservate, tipologie sepolcrali, eventuale apparato decorativo e epigrafico, strutture legate a rituali, posizione della sepoltura rispetto all’abitato).