
Comunicato DSU sulla situazione in Medio Oriente
Qualche settimana fa l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha diramato sui suoi canali di comunicazione istituzionali una nota in cui esprimeva vicinanza all’iniziativa della Global Sumud Flotilla, auspicando che questa missione umanitaria potesse svolgersi in sicurezza e giungere a buon fine, riconoscendo nella stessa un segno concreto di speranza di pace e per il futuro.
In queste ore, mentre gli attivisti della Flottilla si avvicinano al limite delle acque internazionali, si sono moltiplicate – nei principali Atenei del paese – iniziative di solidarietà e protesta della comunità studentesca, che hanno espresso forte preoccupazione per l’incolumità degli attivisti, per un eventuale intervento dell’Idf e del governo Netanyahu e, più in generale, per la possibilità di accesso di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.
In questa cornice, il Dipartimento di studi umanistici non può che far suo e rilanciare il comunicato dell’Ateneo, auspicando che tutti gli attori istituzionali coinvolti facciano tutto il necessario per garantire il soccorso alle popolazioni civili coinvolte nelle operazioni di guerra e per arrivare ad un vero processo di pace.
Di seguito la nota della Federico II:
“La Federico II guarda con vicinanza all’iniziativa della Global Sumud Flotilla. Auspica che questa missione umanitaria possa svolgersi in sicurezza, giungere a buon fine e rappresentare un segno concreto di speranza e di pace per il futuro.
La Federico II è impegnata in un processo di condivisione democratica che coinvolge tutta la comunità sulle tragiche vicende che stanno accadendo in Medio Oriente e destano forte preoccupazione nell’intera comunità, a cominciare dai nostri studenti e le nostre studentesse.
Si augura che si compia ogni sforzo volto a promuovere ogni iniziativa umanitaria orientata alla costruzione di un’autentica e condivisa cultura della pace.
In questa cornice, l’Ateneo guarda all’iniziativa della Global Sumud Flotilla, che vede protagonisti attivisti e attiviste da tutto il mondo, con una significativa presenza di giovani e di studentesse e studenti, con grande speranza e auspica che tutte le missioni umanitarie, incluso questa, possano svolgersi in sicurezza, essere efficaci, raggiungere il loro scopo, e costruire una concreta speranza di pace per il futuro.