
Il “Nachlass” di Winckelmann nella ricezione dell’Antico durante il tardo Settecento e l’Ottocento.
Il “Nachlass” di Winckelmann nella ricezione dell’Antico durante il tardo Settecento e l’Ottocento è il tema dell’incontro interdisciplinare organizzato da Ulrike Böhmel Fichera (Letteratura Tedesca – DSU) e Federico Rausa (Archeologia Classica – DSU). Prende lo spunto dalla ricorrenza del 300° anniversario della nascita di Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), figura di spicco della cultura tedesca dell’età dei Lumi e, per inveterata tradizione, celebrato come il “fondatore” della moderna archeologia intesa come storia dell’arte antica. L’iniziativa, che inaugura il II ciclo di incontri seminariali sul tema “Studio, fortuna e memoria dell’antico dal Medioevo al Novecento” promosso e sostenuto dal progetto di ricerca dipartimentale “Memoria del Classico” coordinato dalla prof. Marisa Squillante Letteratura Latina – DSU), intende proporre, attraverso una lettura interdisciplinare, una riflessione sull’eredità culturale di Winckelmann relativamente all’ambito per il quale è universalmente noto: lo studio dell’arte antica e la sua divisione in periodi su basi stilistiche. Le prospettive di approccio al tema, affidate a specialisti in diversi ambiti disciplinari, riguarderanno l’influenza dell’estetica di Winckelmann nella formazione del Museo Pio Clementino in Vaticano (Claudia Valeri – Musei Vaticani), il suo transfert culturale in Italia e l’intreccio dei rapporti con gli intellettuali italiani (Stefano Ferrari – Accademia degli Agiati di Rovereto; Giulia Cantarutti – Università di Bologna), la dialettica negli ambienti antiquari della seconda metà del Settecento su stile e tipologia (Mirco Modolo – Università di Roma Tre) e il dibattito sull’antico dopo Winckelmann tra gli intellettuali tedeschi (Ulrike Böhmel Fichera e Cettina Rapisarda – Universität Potsdam). Nella discussione conclusiva interverranno Anna Maria Rao (Storia Moderna – DSU) e Federico Rausa.
Lunedì 15 maggio alle h. 10:00 (Aula delle conferenze della Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica – piazza Bellini, 56)